L’importanza di giocare “a fare finta di…”
Ora che abbiamo tanto tempo da passare con i più piccoli possiamo giocare con loro ricordando che lo psicologo Vygotskij sosteneva che:
“nel gioco il pensiero è separato dagli oggetti e l’azione nasce dalle idee più che dalle cose: un pezzo di legno inizia ad essere una bambola e un bastone diventa un cavallo”.
Il gioco è per i bambini lo strumento più importante per conoscere e comprendere l’ambiente che li circonda. Fin dal primo anno di vita il bambino gioca da subito con le figure adulte che lo accudiscono e in seguito con gli oggetti che gli vengono proposti. Dal secondo anno di vita in poi ha in genere inizio il gioco “del fare finta di..” o meglio definito “gioco simbolico”. Possiamo accorgerci che un bambino ha iniziato a praticare questo gioco quando prende un oggetto qualsiasi e lo usa come fosse un telefono magari imitando la mamma o il papà, riproponendo i loro stessi gesti.
Chi non ha mai visto un bimbo intento a far finta di cucinare, di essere un dottore o di lavorare alla cassa di un supermercato? Questo tipo di gioco và rafforzato e preferito ai videogiochi e alla visione della tv che non concorrono nello strutturare la personalità, nello sviluppare capacità emotive, sociali e relazionali.
Come possiamo aiutare il bambino nell’iniziare questo tipo di attività? Possiamo ad esempio prendere una scatola delle scarpe e farla diventare un parco giochi per le bambole o una macchinina oppure usare una scatola grande e farla diventare un castello! E poi osservare un bambino che gioca, sia che stia giocando con noi o da solo, è una grande opportunità da cogliere, un modo per conoscerlo profondamente e capire il suo stato di benessere.
Dai tre ai sei anni vengono messe in atto dai bambini delle situazioni immaginarie e potrebbero essere proprio loro a dirvi : “facciamo finta che tu sei un gattino e io sono la veterinaria?”, “facciamo finta che tu sei la parrucchiera e io la signora che viene a farsi l’acconciatura?” e così via.. Potrebbe capitare anche che vogliano riprodurre situazioni che hanno vissuto realmente per sperimentare nuovi aspetti relazionali e scoprire nuovi significati, come ad esempio vedere come vi sareste comportati voi.
Lasciate che in casa siano disponibili oggetti come: scatole, indumenti, bambole, pupazzi, carrozzine, libri, stoviglie di plastica ecc. L’importante è che gli oggetti non siano stereotipati, quindi bambini e bambine possano usare sia bambole che dinosauri, per capirci. La cosa davvero importante per voi e i bambini in questo gioco? La fantasia.
La nostra Tata Stellina
Giulia Monti
