Fascia Porta Bebè – ecco dei buoni motivi per sceglierla!

Tate Stelline/ Novembre 10, 2018/ News

Scegliere il “Babywearing” (ovvero il “portare” i bambini addosso con fasce portabebè) sta diventando, anche qui in Europa, una scelta sempre più comune e condivisa.

Rispetto al trasportare i bambini con un marsupio tradizionale, infatti, l’utilizzo della fascia implica una lunga serie di vantaggi sia per  per il bambino che per il genitore. Migliora l’aspetto relazionale e fisico.

Quali sono i vantaggi?

Soddisfa il bisogno di contatto del neonato. Dopo nove mesi di calore e intimità con la sua mamma, un neonato ha un reale e profondo bisogno di contatto con i propri genitori. I bambini portati in fascia, a stretto contatto con il corpo della mamma o del papà, apprezzano notevolmente questa vicinanza. Il contatto corpo a corpo, infatti, risponde ad un suo bisogno primordiale e profondo.

Fornisce un senso di protezione e sicurezza. Portato in fascia, il bambino si sente protetto e sicuro. Avvolto dolcemente dal tessuto e comodamente appoggiato al corpo della mamma o del papà, é in grado di sentirne il calore, l’odore, la voce, il battito del cuore. Può riconoscere il volto e mantenere un costante contatto visivo con chi lo porta. Questa è la posizione ideale per poter affrontare gli stimoli provenienti dal mondo esterno, da una posizione conosciuta, protetta e sicura.

Aiuta a ridurre il pianto del bambino. Alcune ricerche dimostrano che bambini portati in fascia quotidianamente piangono significativamente di meno rispetto a quelli “non portati”. Nella fascia porta bebè, infatti, il bambino partecipa attivamente alle normali attività quotidiane dei suoi genitori: può osservare e ascoltare ciò che la mamma o papà stanno facendo, con notevoli vantaggi per il suo sviluppo psicologico. Quando è stanco semplicemente chiude gli occhi e si addormenta, al sicuro della protezione che la fascia e il genitore gli offrono. 

Stimola la funzione termo regolatrice del neonato. La costante vicinanza col corpo del genitore stimola la funzione termo regolatrice del corpo del neonato che, da solo, non è in grado di regolare la propria temperatura corporea. Il corpo della mamma o del papà, così a stretto contatto col corpo del bambino, stabilizzeranno così la sua temperatura soprattutto nei primi mesi di vita.

Stimola uno sviluppo equilibrato. Nella protezione della fascia il bambino sperimenta il mondo circostante da una posizione di sicurezza. L’enorme quantità di stimoli che lo investe non lo spaventa, perchè è protetto e a contatto con la sua mamma o col suo papà. Il senso di sicurezza risulta decisivo nello sviluppo di una positiva immagine di sé stessi e, più tardi, forma le basi di una personalità autonoma. Al contrario di quanto si crede, portare il proprio bambino nella fascia non lo rende viziato e dipendente, ma bensì l’opposto: incontrando le sue necessità e rassicurandolo, lui acquisirà sicurezza e avrà meno difficoltà poi a staccarsi dalla madre a tempo debito.

Rispetta le anche e la spina dorsale del bambino, evitando di sovraccaricarla precocemente.
Nella fascia porta bebè il bacino, le anche e le gambe del bambino assumono una posizione fisiologica cosiddetta “a gambine di rana” o “a M”: il tessuto della fascia, infatti, mantiene le gambe molto divaricate, con le ginocchia più alte rispetto al sederino. Questa posizione è indicata per tutti i neonati ed è addirittura consigliata per la prevenzione e la cura della displasia all’anca. Con le gambine bene allargate ed il bacino sostenuto dal tessuto, la spina dorsale del bambino è portata ad incurvarsi in maniera naturale formando una grande C, esattamente come nel ventre materno durante la gravidanza. Con la colonna vertebrale ben sostenuta dalla fascia, quindi, il bambino tenderà ad appoggiare la testa al petto di chi lo porta fino al momento in cui sarà in grado di sollevarla autonomamente (ed evitando quindi che la colonna sia precocemente sovraccaricata dal peso della testa). Si ritiene, inoltre, che questa posizione agevoli lo sviluppo della muscolatura dorsale, portando il bambino a sostenere autonomamente il capo in tempi brevi.

Aiuta il papà ad entrare il relazione con il bambino. Durante i primi mesi di vita del neonato non è sempre facile per un giovane papà instaurare col proprio bambino un legame profondo come quello che lo lega alla madre. Con la fascia porta bebè anche il padre è messo in grado di instaurare già da subito un profondo legame con il proprio cucciolo, tenendolo ben stretto al proprio petto, dove il piccolo potrà imparare a conoscerne l’odore, i movimenti, il suono della voce.

Garantisce comfort e comodità per entrambi. Le fasce porta bebè sono supporti ergonomici che garantiscono quindi non solo il pieno rispetto delle esigenze dei bambini, ma anche un’ottima distribuzione del loro peso sul busto e la schiena di chi li porta. Portare un bambino in fascia risulta quindi molto confortevole per il genitore, che potrà utilizzarla anche per molte ore durante la giornata, senza affaticare collo e schiena. Se si comincia a “portare” già dai primi mesi di vita, poi, la muscolatura del genitore si adatterà al crescente peso del bambino, senza percepirne eccessivamente l’aumento. A seconda della tipologia, alcune fasce sono più indicate di altre per portare i bambini più grandi e pesanti.

Ecco invece alcuni “Vantaggi Pratici”:

La fascia è uno strumento versatile e pratico, a disposizione del genitore ogni qualvolta ve ne sia bisogno:

  • le mani restano libere anche quando il bimbo vuole essere cullato o tenuto in braccio; ottimo per accudire al meglio i neonati, in presenza di figli più grandi.
  • la fascia porta bebè è leggera e non disturba anche quando non viene utilizzata: si può portare comodamente con sé senza ingombro.
  • è utilizzabile sia in casa sia fuori e in tutte le stagioni dell’anno (in inverno, per difenderlo dal freddo, si può mettere il bimbo non troppo coperto a contatto col corpo del portatore per poi chiudere una giacca sopra la fascia).
  • si adatta ad ogni ambiente ed è perfetta in tutte quelle situazioni in cui maneggiare il passeggino è difficile e scomodo.

 

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Tata Simona, la vostra Tata Stellina #1

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